Dalla delusione in Champions alla gloria mondiale? Chivu dice che il Mondiale per Club è la redenzione dell’Inter
BEVERLY HILLS, California (AP) Cristian Chivu sa bene che la ferita della brutale sconfitta dell’Inter nella finale di Champions League è ancora aperta. Ma mentre assume il ruolo di allenatore della storica società nerazzurra, crede che il prossimo Mondiale per Club FIFA rappresenti un’occasione di redenzione e un nuovo inizio.
Parlando ai media sabato a Los Angeles durante la sua conferenza stampa di presentazione, Chivu ha mostrato un atteggiamento tanto realistico quanto ottimista. L’ex difensore dell’Inter, che negli ultimi anni ha guidato le giovanili del club, ha sottolineato che la sconfitta per 5-0 contro il Paris Saint-Germain a Monaco il mese scorso è ancora una ferita aperta, ma non dovrebbe definire questa squadra.
> “Certo, c’è disillusione per ciò che è successo a fine stagione,” ha ammesso Chivu. “Le aspettative erano alte. Ma quello che cerco di dire ai ragazzi è che il cammino, ciò che hanno fatto, è qualcosa di speciale, di straordinario. Certo, raggiungere l’obiettivo è importante, ma non dobbiamo dimenticare il viaggio.”
Quel viaggio, fatto di alti e bassi compreso un crollo storico sta per entrare in una nuova fase, e sarà proprio Chivu a guidarlo. Il Mondiale per Club, torneo ampliato a 32 squadre, inizia questa settimana negli Stati Uniti. L’Inter esordirà martedì contro i giganti messicani del Monterrey, nello storico Rose Bowl di Pasadena.
Per Chivu, questo torneo non è solo un momento di transizione. È una piattaforma, che gli consente di iniziare a plasmare la squadra secondo la sua visione e di ricordare al mondo il prestigio dell’Inter.
> “Non è una nuova stagione,” ha detto con un sorriso. “È ancora la scorsa stagione. Siamo qui per fare del nostro meglio. Dobbiamo onorare questa competizione, perché è quello che una squadra deve fare quando rappresenta il proprio club sul palcoscenico mondiale.”
L’orgoglio nella sua voce era inconfondibile. Dopo aver indossato la maglia dell’Inter durante l’epoca d’oro con José Mourinho inclusa la storica stagione del triplete nel 2009-10 Chivu conosce bene pressioni e privilegi di vestire il nerazzurro. La sua passione per il club è stata una delle principali ragioni della sua nomina, nonostante l’esperienza limitata ad alti livelli.
L’ascesa di Chivu alla guida della prima squadra è stata rapida. Dopo sei anni nel settore giovanile, è passato al Parma lo scorso febbraio, aiutandolo a evitare la retrocessione. Una parentesi breve ma sufficiente a convincere il presidente Giuseppe Marotta e la dirigenza che fosse pronto per il grande salto.
“Non è stata una scelta di ripiego,” ha dichiarato Marotta. “Nonostante ciò che si è detto, non c’è stata confusione. Abbiamo preso la decisione in meno di 24 ore. C’erano solo alcune formalità da sistemare.”
L’Inter aveva preso in considerazione altri nomi, tra cui Cesc Fàbregas (Como), Roberto De Zerbi (Marsiglia) e Patrick Vieira (Genoa), ma alla fine ha scelto uno di casa.
> “Dovevo accettare,” ha detto Chivu. “Ho un legame profondo con questo club. Lo conosco bene, ci sono stato per molti anni. Conosco questi ragazzi, avendo lavorato con loro nell’Under 19. Non so se per loro sarà difficile chiamarmi ‘Mister’,” ha scherzato. “Ma conosco la qualità umana nello spogliatoio e so cosa posso dare.”
La rosa di 33 giocatori convocati per il Mondiale per Club include gran parte del gruppo che ha raggiunto la finale di Champions, oltre ai nuovi acquisti Luis Henrique e Petar Sucic. Assente l’attaccante Marco Arnautovic, ormai destinato a lasciare.
Nonostante la delusione per la finale la sconfitta più pesante nella storia delle finali europee Chivu ha sottolineato che i suoi uomini non devono essere ricordati solo per quella notte amara, ma per il cammino straordinario compiuto.
Ora, però, hanno la possibilità di scrivere una nuova storia.
> “Sono solo 32 le squadre rappresentate al mondo,” ha detto Chivu. “Questo è un momento di orgoglio per il calcio mondiale. E per noi è un’occasione per cambiare la narrazione.”
Un messaggio di prospettiva, resilienza e fiducia esattamente ciò di cui l’Inter potrebbe aver bisogno in questo momento. Per i tifosi ancora feriti dal tracollo europeo, il Mondiale per Club rappresenta non solo una possibilità di vincere un trofeo, ma anche il primo sguardo verso il futuro sotto la guida di Chivu.
Non sarà una pagina bianca, ma è senz’altro un capitolo nuovo che inizia a Pasadena e potrebbe, se tutto andrà bene, concludersi nella gloria mondiale.
