Caos all’Inter: gli Azzurri corrono ai ripari per contenere il disastro nello spogliatoio tra una clamorosa spaccatura interna
L’Inter, un club sinonimo di tradizione e gloria, si trova ora travolta da una tempesta interna a poche settimane dall’inizio del mandato del nuovo allenatore Cristian Chivu. Le aspettative erano alte quando il rumeno, ex difensore nerazzurro e vincitore del Triplete, è stato nominato all’inizio di giugno per sostituire Simone Inzaghi. Tuttavia, secondo diverse fonti, la transizione si sta rivelando tutt’altro che tranquilla, con uno spogliatoio che sembra ormai sull’orlo della crisi.
I primi segnali di malumore sono emersi già durante la preparazione estiva. Ciò che sembravano essere solo piccoli dissapori interni si sono trasformati in una vera e propria spaccatura. Secondo fonti interne, lo spogliatoio si sarebbe diviso in fazioni, con alcuni giocatori scontenti dei metodi di Chivu, di presunti favoritismi e della scarsa chiarezza comunicativa da parte dello staff tecnico.
Diverse segnalazioni indicano che i giocatori più giovani e alcuni stranieri sarebbero frustrati da indicazioni tattiche incoerenti e da ruoli in squadra non ben definiti, mentre i veterani mettono in dubbio la coesione e la leadership. In risposta a questa crescente tensione, un gruppo di giocatori italiani tra cui Nicolò Barella, Alessandro Bastoni e Matteo Darmian avrebbe preso in mano la situazione per cercare di riportare equilibrio e unità all’interno del gruppo.“Il nucleo italiano sta tenendo unita questa squadra,” ha dichiarato una fonte vicina al club. “Senza il loro intervento, la situazione sarebbe potuta degenerare completamente.”
Cristian Chivu, amatissimo dai tifosi per il suo passato da giocatore, si ritrova catapultato in un contesto estremamente complicato. Nonostante i riconoscimenti ottenuti per il suo breve ma efficace passaggio al Parma dove ha evitato la retrocessione in sole 13 partite ora si trova a gestire una rosa con ambizioni ben più alte e una pressione molto più intensa. La sua nomina è stata accolta come un ritorno ai valori dell’Inter, ma crescono i dubbi sulla sua preparazione per un incarico di così grande responsabilità in questo momento della sua carriera.
A peggiorare la situazione, il silenzio della dirigenza. Il direttore sportivo Piero Ausilio non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, e il presidente Steven Zhang non è intervenuto pubblicamente. Chivu, dal canto suo, continua a mostrarsi sereno in conferenza stampa, assicurando ai tifosi che la squadra è “unita e concentrata”, ma le prestazioni in campo e le voci di spogliatoio raccontano un’altra realtà.
Il momento non potrebbe essere più delicato. L’Inter si sta preparando per le fasi decisive del Mondiale per Club FIFA, dove ha recentemente battuto il River Plate per 2-0. Sebbene il risultato abbia dato un momentaneo sollievo, le tensioni interne restano irrisolte. I tifosi temono che, se non si interverrà con decisione, queste fratture rischino di compromettere un’intera stagione che avrebbe tutte le carte in regola per essere vincente.
Sui social media si moltiplicano gli appelli per una maggiore trasparenza e leadership. Alcuni invocano pazienza per Chivu, altri chiedono una presa di posizione forte da parte della società e dei senatori dello spogliatoio affinché le tensioni interne non compromettano gli obiettivi sportivi.
Per ora, tutti gli occhi sono puntati su Chivu. Le sue prossime mosse sia tattiche che gestionali potrebbero determinare non solo il suo futuro sulla panchina dell’Inter, ma anche il destino dell’intera stagione 2025–26. Se il nucleo italiano riuscirà a continuare nel suo ruolo di mediatori e Chivu saprà imporsi senza alienare figure chiave, c’è ancora margine per invertire la rotta.
Ma se la frattura si approfondisce, il caos all’Inter potrebbe non essere solo un momento passeggero bensì l’inizio di un crollo.
