A SIMONE INZAGHI È STATO RICORDATO CHE L’INTER NON VINCE LA UEFA CHAMPIONS LEAGUE DA 15 ANNI: LA SUA RISPOSTA È STATA ELEGANTE.
Mentre l’Inter si prepara per un’altra occasione di gloria europea, durante una recente conferenza stampa a Simone Inzaghi è stato ricordato un fatto pungente: sono passati 15 anni dall’ultima volta che i nerazzurri hanno alzato la coppa della UEFA Champions League. Inzaghi, invece di evitare la domanda o reagire con fastidio, ha risposto con l’eleganza e la lucidità che ormai caratterizzano il suo stile di leadership.
La domanda, posta da un giornalista alla vigilia della prossima sfida europea dell’Inter, faceva riferimento al trionfo storico del 2010 sotto la guida di José Mourinho una stagione da triplete che è rimasta scolpita nei cuori di ogni tifoso interista. Da allora, il club ha vissuto alti e bassi, cambi di allenatori e rivoluzioni di rosa, senza riuscire a tornare sul tetto d’Europa.
Inzaghi, che è diventato allenatore dell’Inter nel 2021 dopo l’addio di Antonio Conte, ha riconosciuto senza esitazioni la lunga attesa.
“Sì, sono passati 15 anni dall’ultima Champions League vinta dall’Inter», ha dichiarato Inzaghi. «Quello è stato un momento speciale nella storia del club un momento di grandezza. Tutti sappiamo cosa ha fatto quella squadra. Ma invece di sentire pressione, dovremmo sentirci ispirati. È un promemoria di ciò che è possibile raggiungere in questo club.”
“È il momento, vincere è certo. Siate fiduciosi. Con unità, fiducia e duro lavoro, inizia un nuovo capitolo.”
Il tecnico nerazzurro ha poi sottolineato l’importanza di costruire con costanza e di credere nel progetto attuale.
«Ogni giorno lavoriamo per riportare l’Inter a quei livelli», ha proseguito. «Abbiamo già fatto dei passi importanti. La scorsa stagione siamo arrivati in finale, e questo ha dimostrato che siamo sulla strada giusta. Ma il successo non arriva da un giorno all’altro. Serve impegno, unità e una chiara identità elementi che stiamo rafforzando partita dopo partita.»
In effetti, il ritorno dell’Inter tra le grandi d’Europa è stato lento ma evidente. Sotto la guida di Inzaghi, la squadra ha sviluppato uno stile di gioco dinamico ed equilibrato, che combina solidità difensiva e creatività. Giocatori come Lautaro Martínez, Nicolò Barella e Alessandro Bastoni sono cresciuti, mentre una campagna acquisti mirata ha portato esperienza e profondità alla rosa.
Inzaghi ha anche reso omaggio ai tifosi, che continuano a supportare la squadra con passione.
«I nostri tifosi meritano tutto», ha detto. «Ci sono sempre stati, in ogni momento difficile. Quella notte di Madrid nel 2010 è ancora viva nella loro memoria, e noi vogliamo regalare loro nuovi ricordi da custodire. Giochiamo per loro.»
Le sue parole sono state accolte positivamente, con molti che hanno lodato il modo calmo e riflessivo con cui ha affrontato il tema. Inzaghi non ha ignorato la storia, ma l’ha abbracciata usandola come stimolo per il presente e il futuro.
È il segno della sua maturità come allenatore, ma anche della cultura che vuole costruire all’Inter: una cultura che rispetta il passato, lotta nel presente e sogna in grande per il futuro.
Con l’Inter in ottima forma sia in campionato che in Europa, i tifosi iniziano a credere che un nuovo titolo europeo non sia poi così lontano. Le prestazioni della squadra riflettono una fiducia e una coesione crescenti che potrebbero rivelarsi decisive nelle fasi finali del torneo.
Per ora, Inzaghi rimane concentrato sull’obiettivo: affrontare le sfide della Champions mantenendo la squadra unita e motivata.
«Si tratta di scrivere la nostra storia», ha concluso. «Quello che è successo 15 anni fa fa parte dell’eredità dell’Inter. Ora è il momento di aggiungere un nuovo capitolo.»
Elegante, rispettoso, determinato la risposta di Simone Inzaghi non solo ha smorzato la pressione, ma ha rafforzato la fiducia. E se l’Inter dovesse arrivare fino in fondo quest’anno, le sue parole potrebbero essere ricordate come il momento in cui il sogno ha davvero ripreso vita.
