Antonio Conte e Giovanni Di Lorenzo commuovono i tifosi durante la celebrazione del Napoli a Dimaro
In una serata magica tra le montagne del Trentino, oltre 5.500 tifosi azzurri si sono riuniti a Dimaro per celebrare non solo un trionfo calcistico, ma anche lo spirito di un club profondamente legato alla sua gente. I Campioni d’Italia in carica hanno portato 
L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha preso la parola dal palco e ha rivolto un messaggio sentito alla marea di tifosi vestiti d’azzurro. Con il simbolo dello Scudetto cucito sul petto delle nuove maglie, Conte ha sottolineato il peso dell’onore e delle responsabilità che derivano dal portare quel simbolo.
“È davvero emozionante vedervi così numerosi stasera,” ha esordito Conte. “Tornare qui dopo un anno e ritrovarsi con lo Scudetto sul petto ha un valore immenso. Ma questo simbolo non è solo un ornamento: è un impegno. Ogni giocatore, ogni membro dello staff deve comprendere cosa significhi appartenere a questo club. La nostra identità, il nostro dovere, il nostro orgoglio tutto è legato a voi, i tifosi.”
Il mister non si è fermato ai traguardi raggiunti, ma ha lanciato un messaggio chiaro per il futuro.
“Vincere o perdere, una cosa sarà certa: non lasceremo mai il campo senza aver dato tutto. Le nostre maglie saranno sempre intrise di sudore. Non conta solo il risultato conta onorare questo stemma e rendervi fieri, partita dopo partita.”
La folla ha risposto con un applauso fragoroso, unita da quella consapevolezza che il Napoli di oggi rappresenta qualcosa di più profondo del semplice calcio.
Poi è salito sul palco il capitano Giovanni Di Lorenzo, non solo per celebrare ma anche per ricordare. Le sue parole hanno creato un momento di silenzio e commozione condivisa tra tutti i presenti.
“Questa serata è bellissima, ma porta anche un velo di tristezza,” ha detto Di Lorenzo con la voce carica di emozione. “Per la prima volta iniziamo il ritiro senza uno dei nostri sorrisi più belli: Danielino.”
Daniele, un coraggioso ragazzo di 13 anni, era diventato una figura amatissima all’interno del club. È venuto a mancare nel gennaio 2025 dopo una lunga battaglia contro la leucemia. Da quando era stato diagnosticato nel 2023, Daniele era diventato più di un semplice tifoso era parte della famiglia. La sua presenza agli allenamenti, il legame con i giocatori e lo stesso Conte, e il suo spirito da combattente, sono stati una fonte costante di ispirazione.
“Danielino non era solo un tifoso era un simbolo di forza e amore,” ha proseguito il capitano. “Ha lottato come un leone, e ogni volta che ci sentivamo stanchi o sfiduciati, ci dava la carica per andare avanti. Voglio mandare un abbraccio speciale alla sua famiglia. Lui è ancora con noi, in ogni passo che facciamo.”
La serata è proseguita con cori, emozioni, lo Scudetto che brillava sotto le luci e le nuove maglie acclamate con entusiasmo. È stato evidente che la storia del Napoli non riguarda più solo i successi sportivi. È una storia di resilienza, comunità, identità e amore. Una storia che va oltre il campo, e vive nel cuore del suo popolo.
