La FIGC pubblica i risultati sull’incidente dell’Allianz Stadium e impone una dura squalifica di cinque mesi per violazione del codice di condotta E8.

La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha reso noti i risultati ufficiali dell’indagine seguita al drammatico confronto scoppiato all’Allianz Stadium dopo il fischio finale della vittoria per 2–0 della Juventus sull’Udinese.

La violenta altercazione post-partita tra l’allenatore della Juventus, Igor Tudor, e il tecnico dell’Udinese, Kosta Runjaić, ha portato a una squalifica di cinque mesi per quest’ultimo, riconosciuto colpevole di aver violato l’Articolo E8 del Codice di Condotta degli Allenatori.

L’incidente è avvenuto immediatamente dopo il triplice fischio, quando la tensione è esplosa a bordo campo. Mentre i giocatori della Juventus festeggiavano la vittoria, le telecamere hanno ripreso un acceso scambio tra Runjaić e Tudor, con entrambi gli allenatori visibilmente agitati. Secondo diverse fonti, il tecnico dell’Udinese avrebbe rivolto un commento pungente a Tudor, accusandolo di mancare di rispetto al gioco e di aver provocato la panchina avversaria durante tutta la partita.

In un comunicato diffuso giovedì, la FIGC ha confermato che c’è stata una violazione dell’Articolo E8 e ha identificato Kosta Runjaić come l’unico soggetto sanzionato:

“Il Comitato Disciplinare della FIGC, dopo aver esaminato gli eventi avvenuti presso l’Allianz Stadium nella 36ª giornata tra Juventus e Udinese, ha concluso l’indagine relativa alla condotta dell’allenatore dell’Udinese, Kosta Runjaić.

Il panel ha analizzato filmati video, rapporti ufficiali dell’arbitro e diverse registrazioni audio delle interviste post-partita. Sulla base delle prove presentate, è stato stabilito che il signor Runjaić ha rilasciato dichiarazioni diffamatorie e irrispettose nei confronti degli ufficiali di gara, dello staff tecnico avversario e della stessa FIGC, in violazione dell’Articolo E8 del Codice di Condotta degli Allenatori.

Inoltre, il comportamento del signor Runjaić a bordo campo dopo il fischio finale, comprensivo di provocazioni dirette e condotta antisportiva, rappresenta un’ulteriore violazione dell’etica professionale e risulta inaccettabile per un professionista del suo livello.”

La decisione della FIGC ha suscitato scalpore in tutta la Serie A, con l’Udinese che ora affronterà le ultime due giornate senza il proprio allenatore in panchina. Il club, impegnato nella lotta salvezza, ha rilasciato una breve nota:

“Prendiamo atto della decisione della FIGC. Tuttavia, ribadiamo la nostra convinzione che il mister Runjaić abbia espresso una frustrazione legittima in un momento di forte pressione. Ora il nostro obiettivo è concludere la stagione nel miglior modo possibile.”

La Juventus, dal canto suo, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Fonti interne al club suggeriscono che Igor Tudor “non aveva intenzione di alimentare la tensione” e ha già voltato pagina.

Il panorama mediatico italiano, tuttavia, è diviso. Alcuni commentatori sostengono la linea dura della FIGC, definendola “necessaria per ristabilire la dignità del gioco”, mentre altri ritengono la sanzione sproporzionata, considerando l’emotività a cui sono sottoposti gli allenatori in situazioni ad alta tensione.

L’Articolo E8 regola il comportamento di tutto il personale tecnico e dirigenziale, sottolineando la necessità di professionalità, rispetto reciproco e tutela dell’immagine del calcio. Una violazione di tale norma in un contesto così pubblico—trasmesso in tutta Italia e in Europa—è stata ritenuta particolarmente grave.

I canali ufficiali del club friulano hanno poi rincarato la dose, pubblicando un comunicato molto duro nei confronti dell’arbitraggio e accusando la FIGC di aver permesso il proliferare di un “clima ostile”:

“La condotta vista questa sera riflette un problema sistemico più ampio. I nostri giocatori e il nostro staff meritano rispetto, dentro e fuori dal campo. La FIGC deve assumersi le proprie responsabilità.”

Con Runjaić squalificato fino ad ottobre, l’Udinese dovrà ora affidarsi allo staff tecnico per le ultime partite e probabilmente anche per l’inizio della prossima stagione. Il club non ha ancora fatto sapere se presenterà ricorso, ma una risposta formale potrebbe comunque arrivare nei prossimi giorni.

Questo episodio solleva interrogativi più ampi su responsabilità, qualità dell’arbitraggio e pressioni mentali subite dagli allenatori nella massima serie italiana. Se è vero che le emozioni fanno parte del gioco, la risposta della FIGC lancia un messaggio chiaro: superare certi limiti soprattutto in pubblico ha delle conseguenze.

Per ora, l’incidente dell’Allianz Stadium sarà ricordato non tanto per il risultato, quanto per lo scandalo che ne è seguito e per il silenzio forzato di cinque mesi imposto a uno degli allenatori più schietti del calcio italiano.