Il tecnico del Wydad attacca la Juventus: “Un grande club? Non nel 2025!” Scatena una reazione furiosa
Scintille nel mondo del calcio dopo la provocazione del tecnico del Wydad Casablanca, che nel post-partita contro la Juventus ha dichiarato: «Juventus? È un grande nome, ma non una grande squadra nel 2025». Una frase che ha subito incendiato i social, dividendo opinioni tra critici, tifosi e appassionati.
Il commento che ha fatto discutere
Dopo una gara intensa tra Wydad e Juventus, è stata l’intervista del tecnico marocchino a rubare la scena: «Hanno storia, sì. Ma oggi? Non dominano più, non fanno paura. Sono un nome, non una squadra da vertice nel 2025». Parole dure, che hanno sollevato un’ondata di reazioni.
La Juventus oggi: grande storia, futuro incerto
La Juventus è una delle società più vincenti della storia del calcio: 36 Scudetti, numerose Coppe Italia, due Champions League e leggende come Del Piero, Buffon e Ronaldo. Ma gli ultimi anni non sono stati semplici.
Dopo il dominio in Serie A tra il 2010 e il 2020, il club ha vissuto un calo: eliminazioni anticipate in Europa, una lotta interna sempre più serrata e problemi societari ed economici. La pandemia ha complicato la situazione finanziaria, e i progetti di rilancio (come quello legato alla Superlega) non hanno dato i risultati sperati.
Il confronto con top club europei come Real Madrid, Manchester City o Bayern Monaco evidenzia le difficoltà bianconere: la Juventus non è più un riferimento tecnico e competitivo come in passato.
La rabbia dei tifosi
I tifosi juventini non l’hanno presa bene. Sui social, in tanti hanno difeso la grandezza storica del club, accusando il tecnico marocchino di mancanza di rispetto. «Parlano i numeri», scrive un tifoso su X. «Il Wydad può solo sognare di avere la metà del nostro palmarès.»
Ma c’è anche chi ammette che la provocazione non sia del tutto infondata. Alcuni tifosi riconoscono che la Juve ha perso identità e fame negli ultimi anni, e che serve un cambio di rotta profondo.
Provocazione o verità?
Dichiarazioni del genere fanno sempre discutere. Da un lato c’è chi le vede come pura strategia motivazionale. Dall’altro, non si può negare che la Juventus sia in una fase di transizione.
Essere un “grande club” nel 2025 non significa solo avere una bacheca piena: conta la competitività attuale, la visione e la capacità di imporsi a livello internazionale. In questo senso, le parole del tecnico del Wydad, seppur dure, trovano qualche conferma nei fatti.
Il calcio che cambia
Il calcio moderno è rapido e impietoso. Nuove potenze emergono, le storiche devono adattarsi. La Juventus è chiamata a rinnovarsi per tornare al top. Il Milan lo ha fatto. L’Inter pure. Ora tocca ai bianconeri rialzarsi.
Intanto, il Wydad Casablanca con la sua tradizione e ambizione sfrutta l’occasione per farsi notare. E il suo allenatore ha colpito nel segno: ha acceso i riflettori e acceso una polemica che forse va ben oltre una semplice frase.
Prossimi passi
Il campo darà la risposta definitiva. Juventus è ancora in tempo per smentire critiche e tornare grande anche nei fatti, non solo nel nome. Ma il tempo stringe, e nel calcio moderno non c’è spazio per il passato se il presente non è all’altezza.
