DRAMMA POST-PARTITA: L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS TUDOR IGOR ATTACCA LA LEGGENDA DELL’INTER MILAN PER DIRE SEMPRE STRONZATE SU DI LUI E SUL SUO CLUB

L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, non aveva alcuna intenzione di restare in silenzio dopo l’ultima vittoria della sua squadra, ancora una volta offuscata dalle critiche esterne. Nella conferenza stampa post-partita, invece di festeggiare tre punti sudati, il tecnico croato si è ritrovato a dover rispondere a domande sul perché ogni successo bianconero sembri sempre accompagnato da polemiche.

Tudor, visibilmente irritato, ha chiarito di essere stanco della costante narrazione che circonda lui e la sua squadra. «Sono stufo di sentire sempre le stesse sciocchezze», ha dichiarato con fermezza.

«Vincono, giocano bene, eppure c’è sempre qualcuno che prova a ridurre i nostri successi a controversie. I miei giocatori meritano più rispetto per il lavoro che stanno facendo in campo».

Le parole del tecnico sono arrivate dopo un’altra vittoria importante in Serie A, che mantiene la Juventus in corsa nelle zone alte della classifica. Tuttavia, invece di godersi il momento, l’attenzione si è nuovamente spostata su commenti provenienti dall’esterno — questa volta da una figura ben nota del calcio italiano. Il direttore dell’Inter, Giuseppe Marotta, ex dirigente della Juventus, aveva infatti ironizzato sui bianconeri, suggerendo che «ogni volta che la Juventus vince con Tudor, c’è sempre qualche polemica o controversia».

Quella frase ha toccato un nervo scoperto. Tudor ha replicato immediatamente, difendendo sia la propria reputazione sia quella del club.

«Marotta conosce la Juventus meglio di chiunque altro», ha risposto. «Se vuole attaccare me personalmente, va bene, ma non deve trascinare la Juventus nel fango. Noi lavoriamo duramente ogni singolo giorno e non permetterò a nessuno di sminuirlo».

Le sue parole infuocate si sono diffuse rapidamente sui media italiani, accendendo un nuovo dibattito. Alcuni giornalisti ritengono che Tudor abbia reagito in maniera eccessiva, mentre altri sottolineano che la provocazione di Marotta fosse del tutto inutile, soprattutto considerando il suo passato a Torino. Dopo aver trascorso anni alla Juventus, infatti, il dirigente rimane una figura divisiva tra i tifosi bianconeri, molti dei quali lo vedono come qualcuno che ha “tradito” il club solo per criticarlo in seguito.

Per Tudor, però, la questione va ben oltre Marotta. Si tratta di difendere la credibilità della sua squadra. Da quando ha assunto la guida della Juventus, il tecnico è costantemente bersaglio di critiche su tattica, stile di gioco e presunte irregolarità nelle vittorie.

«Sembra che la gente sia gelosa quando la Juventus vince», ha aggiunto. «Cercano sempre di inventare storie, di dire che non ce lo meritiamo. Ma il calcio si vince sul campo, non sui giornali o negli studi televisivi».

Come prevedibile, i tifosi hanno reagito con forza. I sostenitori della Juventus hanno elogiato Tudor per essersi imposto e per aver “rimesso Marotta al suo posto”, inondando i social di messaggi di sostegno al loro allenatore. I tifosi interisti, al contrario, hanno difeso il loro dirigente, sostenendo che Tudor abbia “perso le staffe” e che, reagendo con tanta rabbia, non abbia fatto altro che dare ragione a Marotta.

Questa guerra di parole aggiunge ulteriore pepe al Derby d’Italia tra Juventus e Inter. Ogni sfida tra le due squadre è già carica di tensione, ma ora anche allenatori, dirigenti e giocatori sono coinvolti nelle battaglie fuori dal campo. Con entrambe le formazioni in lotta serrata per lo scudetto, ogni commento, ogni gesto e ogni vittoria assumono un peso particolare.

Quando la polvere si poserà su questo nuovo scontro verbale, una cosa resterà chiara: Igor Tudor è pronto a difendere la Juventus con tutte le sue forze. I suoi giocatori combattono in campo, ma lui ha dimostrato di essere disposto a combattere anche fuori. Che questa polemica con Marotta si plachi o esploda di nuovo più avanti nella stagione, i tifosi del calcio italiano possono esserne certi: il dramma è tutt’altro che finito.