Ernesto attacca Inzaghi
In un’intervista a TMW Radio (tramite FCInterNews), Paolillo ha espresso profonda delusione, affermando che le azioni di Inzaghi rappresentano un tradimento sia nei confronti del club che dei suoi valori.
Sebbene Inzaghi abbia lasciato ufficialmente l’Inter due settimane fa, il suo clamoroso trasferimento ai sauditi dell’Al-Hilal continua a far discutere. La polemica si è riaccesa quando l’amministratore delegato dell’Al-Hilal, Esteve Caldaza, ha rivelato che Inzaghi aveva già dato il suo assenso prima della finale di Champions League.
Questa rivelazione ha scosso il calcio italiano, dipingendo il ritratto di un allenatore già mentalmente lontano , mentre tifosi, giocatori e staff si preparavano per la partita più importante della stagione, lui si preparava al prossimo stipendio.
Il silenzio di Inzaghi prima della finale, unito alla mancanza di trasparenza sulla sua scelta, ha solo alimentato il malcontento. In molti ora si chiedono quanto fosse davvero coinvolto quando l’Inter aveva più bisogno di lui.
Nonostante il caos emotivo, Paolillo ha sottolineato che il club deve voltare pagina e concentrarsi sulla costruzione di una nuova era sotto la guida di Cristian Chivu.
“La mia opinione non è cambiata,” ha detto Paolillo. “Inzaghi ha voltato le spalle al club. Ha abbandonato l’Inter in un momento cruciale. Ha sbagliato completamente i tempi, e il suo comportamento è stato privo di integrità.
“Sì, ha ottenuto dei risultati. Ma ha anche rovinato quanto costruito. Come uomo, mi ha profondamente deluso. Non cercava una nuova sfida , inseguiva solo i soldi. Se fosse stata una scelta sportiva, non sarebbe andato in Arabia Saudita.”
Ma Paolillo non si è fermato lì , ha suggerito che l’imminente partenza di Inzaghi abbia influito anche sulla prestazione dell’Inter nella finale di Champions, dove il PSG ha vinto senza problemi.
“Deve assumersi le sue responsabilità per questa sconfitta , anche se non ce ne sono state tante, questa è stata fondamentale,” ha dichiarato. “Non si lancia una bomba del genere pochi giorni prima di una finale. Un allenatore del suo livello dovrebbe saperlo.”
I paragoni con José Mourinho erano inevitabili. Anche Mourinho lasciò l’Inter subito dopo una finale di Champions, ma lo fece da eroe , dopo aver portato il club alla gloria.
“Nel caso di Mourinho, sì, c’era il Real Madrid sullo sfondo,” ha proseguito Paolillo. “Ma lui ispirò i giocatori. Fece loro credere che quella finale fosse tutto. La trasformò in un momento emotivamente carico.”
“Con Inzaghi, invece, c’era confusione. Forse non fu trasparente nemmeno con la società. Forse l’Inter non capì bene la situazione. È stato un fallimento da entrambe le parti , ma soprattutto da parte di Inzaghi.
“Avrebbe potuto usare la sua uscita come stimolo per la squadra. Invece, ha permesso che l’incertezza prendesse il sopravvento. E forse ha anche provato a convincere alcuni giocatori a seguirlo.
“Anche se nello spogliatoio non fu detto nulla in via ufficiale, la notizia circolava già dieci giorni prima della finale. Questo ha avuto un impatto. Alcuni di quei giocatori disputavano l’ultima grande partita della carriera , e si è visto.”
Paolillo ha poi raccontato un episodio emblematico a bordo campo:
“Dopo appena 15 minuti, l’analista tattico dell’Inter si è alzato per parlare con Inzaghi, poi si è seduto senza dire nulla. Questo dice molto su cosa stesse succedendo.”
Mourinho, ha aggiunto Paolillo, gestì una situazione simile con maggiore professionalità e intelligenza strategica.
“No, all’epoca i giocatori non sapevano nulla del Real Madrid. Ma Mourinho trasformò quella finale in un’occasione irripetibile. Tirò fuori il massimo dai suoi ragazzi.
“Ecco la differenza. Mourinho se ne andò da leggenda. Inzaghi se n’è andato lasciando dietro di sé solo dubbi e delusione.”
