Nemmeno un saluto ai compagni, una delle peggiori uscite della storia del Napoli
L’SSC Napoli ha confermato ufficialmente che Noah Okafor non verrà acquistato a titolo definitivo e tornerà quindi al Milan.
Il Milan aveva deciso di cedere Okafor in prestito alla capolista della Serie A durante la sessione invernale di calciomercato, ma un trasferimento a titolo definitivo al Napoli è apparso difficile da ottenere, data la clausola rescissoria fissata a 23,5 milioni di euro. Ha giocato solo quattro partite con la squadra, senza segnare alcun gol.
In un comunicato sul sito web ufficiale, i vincitori dello Scudetto hanno ringraziato i giocatori che erano in prestito con loro ma che non rimarranno a titolo definitivo.
“L’SSC Napoli saluta i giocatori che hanno raggiunto la scadenza dei loro contratti con il Club”, inizia il comunicato.
“A Philip Billing, Noah Okafor e Simone Scuffet i nostri più sinceri ringraziamenti per la professionalità e la dedizione dimostrate durante i mesi trascorsi a Napoli, coronati dalla vittoria dello Scudetto. Auguriamo loro il meglio e le migliori fortune per la loro futura carriera sportiva.”
Con il ritorno del nazionale svizzero, Massimiliano Allegri dovrà decidere se rivederlo in precampionato o se una partenza sia la soluzione migliore per tutte le parti.
Nel frattempo, la Fiorentina ha salutato anche Yacine Adli. È andato in prestito per una stagione alla Viola, con un’opzione di riscatto che alla fine non è stata esercitata.
La Fiorentina ha scritto sui social: “Grazie ragazzi per aver indossato la nostra maglia con orgoglio e passione”.
Okafor ha davvero bisogno di andare in un club di metà classifica e cercare di affermarsi. Non dubito che abbia talento, ma non lo scoprirà come giocatore di secondo piano. Immagino però che sarà un prestito, dato che il Milan non ha leva finanziaria e sarebbe una squadra che scommetterebbe su di lui.
Lo so. Credo che tutti gli altri, tranne Okafor, abbiano effettivamente fatto qualcosa di significativo. È solo l’ironia tra ciò che è rimasto e coloro che se ne sono andati che fa un po’ ridere.
