FIFA Sconvolge il Mondo del Calcio: Revocati i Titoli del Mondiale per Club a Man Utd, Liverpool, Man City, Juventus e Altri

Un’ondata di polemiche ha investito la FIFA dopo la clamorosa decisione di riformare il Mondiale per Club e cancellare ufficialmente i vincitori del passato. Tra i club colpiti figurano giganti del calcio come Manchester United, Liverpool, Manchester City, Juventus, Real Madrid e Barcellona.

Con un annuncio che ha fatto rapidamente il giro del mondo, la FIFA ha dichiarato ufficialmente il Chelsea come il “primo vero” campione del mondo per club, a seguito della vittoria per 3-0 contro il PSG nella finale disputata domenica scorsa al MetLife Stadium di New Jersey. Quella partita ha segnato l’inizio del nuovo formato del torneo, che la FIFA intende trasformare in un evento di portata globale, anche se ciò comporta una drastica riscrittura della storia.

Con la nuova classificazione ufficiale, tutti i precedenti vincitori del Mondiale per Club, dal 2000 al 2023, non sono più considerati campioni del mondo. Le edizioni passate vengono ora archiviate sotto la nuova etichetta di “Campioni Intercontinentali FIFA”.

Di conseguenza, club leggendari come:

• Manchester United (2008)

• Liverpool (2019)

• Manchester City (2023)

• Juventus, uno dei primi a partecipare ai tornei internazionali tra club

• Real Madrid (cinque volte campione)

• Barcellona (quattro volte vincitore)

non possono più vantare ufficialmente il titolo di campioni del mondo, secondo la nuova visione della FIFA.

La conferma implicita di questo cambiamento è arrivata dai canali social ufficiali della FIFA domenica notte, attraverso un post che mostrava il Chelsea sollevare il nuovo trofeo, accompagnato dalla didascalia:

“I primi veri campioni della FIFA CWC”

La reazione è stata immediata e fortissima. Tifosi, ex calciatori e rappresentanti dei club hanno criticato duramente la scelta, accusando la FIFA di voler riscrivere la storia per motivi commerciali. Molti hanno paragonato la decisione a quanto accaduto nel 1992 con la trasformazione della Coppa dei Campioni nell’attuale Champions League, anche se allora i successi precedenti continuarono ad essere ufficialmente riconosciuti.

Il cambiamento rientra in una più ampia riforma del torneo. Il nuovo Mondiale per Club prevede la partecipazione di 32 squadre, un sistema di qualificazione più rigido e un premio di 125 milioni di sterline per i vincitori. L’obiettivo dichiarato è rendere la competizione una vetrina globale, in grado di competere in visibilità e prestigio con Champions League e Coppa del Mondo.

Il torneo era nato nel 2000 come FIFA Club World Championship, ripreso poi nel 2005 e disputato ogni anno fino al 2023. Nel corso degli anni ha acquisito sempre maggiore prestigio, soprattutto grazie alla partecipazione delle squadre europee e sudamericane più blasonate. Anche la Juventus, pur non avendo mai vinto la versione moderna del titolo, ha partecipato alle prime competizioni intercontinentali, venendo storicamente riconosciuta come protagonista del calcio internazionale.

Ma ora, secondo la nuova classificazione della FIFA, quei trofei rientrano in una categoria secondaria. Solo il Chelsea, vincitore della nuova edizione del 2025, è ufficialmente riconosciuto come campione del mondo secondo gli standard attuali.

Le conseguenze sono significative, non solo dal punto di vista storico ma anche per il valore commerciale e l’identità dei club. Società come Juventus, Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco, che hanno sempre esibito con orgoglio i propri titoli internazionali, potrebbero essere costrette a rivedere come presentare quelle vittorie al pubblico.

La FIFA insiste nel sostenere che si tratta solo dell’inizio di una nuova era. Ma per molti tifosi e osservatori, è un’offesa verso il passato. Il messaggio è chiaro: la storia del calcio non si cancella con una decisione burocratica.

Mentre il Chelsea festeggia il suo nuovo status, il resto del mondo calcistico si ritrova a fare i conti con una verità amara. Le glorie del passato, per quanto straordinarie, potrebbero non valere più nulla nei registri ufficiali della FIFA.