Affare Jashari in stallo ma il fattore Champions League potrebbe cambiare tutto
Il Milan sta intensificando la propria corsa per Ardon Jashari, con il giocatore stesso desideroso di concretizzare il trasferimento, ma ancora una volta il Club Brugge si sta rivelando un avversario particolarmente ostico al tavolo delle trattative.
Secondo l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Jashari aveva lasciato un’ottima impressione agli osservatori durante la sfida di Champions League dello scorso ottobre a San Siro contro il Milan, ottenendo un 6,5 in pagella dal quotidiano rosa. Le sue prestazioni erano state solide anche contro la Juventus, e aveva ricevuto grandi elogi nei due confronti con l’Atalanta.
A soli 22 anni, il centrocampista svizzero vanta già 11 presenze in Champions League una base davvero notevole per un giocatore così giovane. Quasi la metà di queste partite sono state disputate contro squadre italiane, nelle quali ha dimostrato maturità e sangue freddo. In quattro di questi incontri non è mai uscito sconfitto sul campo ad eccezione della sconfitta per 3-1 proprio contro il Milan.
La Champions League è ora un fattore cruciale nelle trattative tra Milan e Brugge. Il club belga vorrebbe trattenere Jashari almeno fino al termine del terzo turno preliminare della massima competizione europea, con l’andata prevista per il 5 agosto e il ritorno una settimana dopo. In caso di qualificazione, gli eventuali playoff si giocherebbero tra il 19 e il 26 agosto.
Dal punto di vista del Milan, il calendario sportivo del Brugge interessa poco, ma potrebbe facilmente trasformarsi in un nodo complicato o forse anche in un’opportunità. I rossoneri potrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di lasciare Jashari in Belgio fino a inizio agosto, così da consentirgli di aiutare la squadra nelle qualificazioni Champions, per poi portarlo a Milano senza dover alzare l’offerta attuale da 30 milioni di euro.
Per ora, il Milan non ha alcuna intenzione di spingersi oltre i 30 milioni, cifra che ritiene congrua rispetto al valore e al potenziale di crescita del calciatore. I rossoneri sono convinti che Jashari sia un talento giovane, ancora ampiamente sviluppabile all’interno del progetto tecnico, giustificando così un investimento così importante.
Il pacchetto economico per Jashari è considerato sostenibile dalla dirigenza del Milan, sia per quanto riguarda il cartellino che l’ingaggio. Quella proposta da 30 milioni è la cifra finale che il club è disposto a mettere sul tavolo. Eventuali spiragli per sbloccare la situazione passeranno ora dalla capacità di Jashari e del suo agente di trovare una via diplomatica per convincere il Brugge ad ammorbidire la propria posizione. Il centrocampista ha già fatto sapere chiaramente di voler andare al Milan e il prima possibile.
Il profilo di Jashari è ulteriormente cresciuto grazie alle sue ultime apparizioni con la nazionale svizzera. Di recente è partito titolare contro gli Stati Uniti, ed è sceso in campo per 45 minuti anche nell’amichevole contro il Messico. Prima di guadagnarsi un posto fisso nella nazionale maggiore, aveva collezionato appena due minuti totali in campo: uno nel settembre 2022 contro la Repubblica Ceca in Nations League, che ha segnato il suo debutto ufficiale, e un altro negli ottavi di finale del Mondiale contro il Portogallo.
Considerate queste credenziali, è comprensibile che il Brugge resti fermo sulla richiesta di almeno 35 milioni di euro come base fissa per lasciarlo partire. C’è ancora tempo, comunque, per provare a colmare la distanza, soprattutto se Jashari e il suo entourage riusciranno ad aumentare la pressione dal loro lato.
In quel caso, il Milan sarebbe pronto a chiudere immediatamente con un assegno da 30 milioni di euro, già autorizzato dalla proprietà e approvato dall’amministratore delegato Giorgio Furlani, dal direttore sportivo Tare grandissimo estimatore del giocatore e anche da Max Allegri, che supervisiona tutte le decisioni strategiche in ambito tecnico.
