Milan e Inter si scambiano i ruoli con i loro nuovi piani di mercato
Tuttavia, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, è in atto un cambiamento significativo, alimentato da nuove scelte tecniche e dai risultati deludenti della scorsa stagione. I due giganti di Milano sembrano essersi scambiati i ruoli in termini di direzione sportiva.
L’Inter, che ha deciso di separarsi da Simone Inzaghi dopo un’annata in cui non è riuscita a raggiungere i principali obiettivi prefissati, ha effettuato una scelta tanto simbolica quanto decisiva, promuovendo Cristian Chivu già tecnico della Primavera alla guida della prima squadra. Questa mossa segna un cambiamento culturale di grande portata. Affidandosi a Chivu, l’Inter dimostra la chiara intenzione di reinserire e valorizzare i giovani all’interno del gruppo senior, integrandoli con cura nel nucleo esperto già presente. Pur contando ancora su molti veterani nello spogliatoio, cresce la consapevolezza che il club debba tutelare il proprio futuro, lanciando progressivamente una nuova generazione di calciatori.
Alcuni critici sostengono che l’Inter sia stata colta impreparata dall’addio improvviso di Inzaghi, ma la scelta di Chivu appare perfettamente sensata, viste le circostanze. Chivu conosce bene diversi dei talenti più promettenti del club, come Esposito e Carboni, già allenati ai tempi della Primavera, e ha contribuito alla crescita di Bonny nel periodo condiviso a Parma. Inoltre, l’impatto positivo di Sucic in queste prime battute conferma che la transizione sta già dando segnali incoraggianti. Dopo anni in cui l’esperienza era stata prioritaria su tutto, l’Inter ha di fatto aperto un nuovo capitolo, cercando di combinare le proprie certezze storiche con una rinnovata energia giovanile.
Dall’altra parte della città, anche il Milan sta vivendo una trasformazione profonda. Dopo anni di attenzione quasi esclusiva allo sviluppo del vivaio e all’acquisto di profili giovani, la dirigenza rossonera ha compreso che puntare unicamente sull’età verde non basta per realizzare le proprie ambizioni sportive. Il nucleo giovane della squadra resta fondamentale, come dimostrato dall’ingaggio di Samuele Ricci, ma la società ha riconosciuto il valore aggiunto di inserire figure più navigate e affidabili, capaci di dare stabilità al gruppo e di guidare i più giovani nei momenti delicati.
Questo cambiamento equivale di fatto a rimuovere il cosiddetto “limite d’età” che aveva caratterizzato la gestione del mercato rossonero negli ultimi anni. Il Milan continuerà comunque a monitorare con attenzione i conti, come dimostra la cessione di Tijjani Reijnders per mantenere l’equilibrio finanziario, ma ha accettato che l’esperienza debba diventare parte integrante del progetto. L’arrivo di un leader come Luka Modric, e forse anche di Granit Xhaka, garantirebbe quella leadership e quella serenità che non si possono insegnare dall’oggi al domani. Sono qualità preziose per dare alla squadra maggiore solidità nei momenti di difficoltà.
Va sottolineato che i problemi del Milan negli ultimi tempi non erano dovuti soltanto all’inesperienza: anche scelte manageriali discutibili e una struttura societaria fragile hanno avuto un ruolo importante. Tuttavia, oggi il percorso appare più chiaro, con un approccio più bilanciato che mantiene vivo il progetto giovane ma lo arricchisce con uomini di provata affidabilità.
In definitiva, stiamo assistendo a un affascinante scambio di ruoli tra queste due storiche rivali. L’Inter, per anni vista come rifugio dei veterani, ora abbraccia una filosofia più giovane sotto la guida di Chivu, mentre il Milan, da sempre orientato a coltivare talenti, si mostra più flessibile e disposto a integrare giocatori esperti. Questo ribaltamento di strategie promette di ridisegnare non solo l’equilibrio di potere nella città di Milano, ma anche, potenzialmente, l’intero scenario della Serie A nelle stagioni a venire.
