FINE DI UN’ERA: VLAHOVIĆ DICE ADDIO ALLA JUVE DOPO UNA PRESTAZIONE ELETTRIZZANTE
All’Allianz Stadium si è assistito a una serata magica — e forse a un addio. Dusan Vlahović ha illuminato il campo con un gol mozzafiato nell’ultima sfida di Serie A della Juventus, ma al fischio finale il linguaggio del corpo e i gesti emozionati dell’attaccante serbo hanno raccontato una storia più forte di qualsiasi risultato. Non è stata solo un’altra prestazione dominante; è sembrato il sipario sulla sua carriera in bianconero.
Dal momento in cui è sceso in campo, Vlahović è apparso un uomo in missione. I suoi movimenti erano precisi, la sua finalizzazione letale e la sua presenza innegabile. Al 65° minuto ha ricevuto un passaggio perfettamente calibrato, si è girato con naturalezza e ha scagliato un missile nell’angolo alto della porta. L’Allianz è esploso, ma in mezzo alle esultanze assordanti aleggiava un senso di definitività. Vlahović ha baciato lo stemma del club sul petto, ha alzato una mano verso i tifosi e ha fatto un saluto lento, quasi sentimentale.
I tifosi lo hanno capito subito. Non era una celebrazione qualunque — era un addio.
Pochi minuti dopo, le sue parole a fine partita hanno alimentato ulteriormente il fuoco. “A volte la vita ti porta in posti che non avresti mai immaginato,” ha detto Vlahović ai giornalisti. “Ma questo club, questa maglia, questi tifosi — saranno sempre parte di me.” Per una tifoseria che da mesi si aggrappava alla speranza che rimanesse, quelle parole sono state un fulmine a ciel sereno.
I social sono esplosi. “Non è stato solo un gol, è stato un regalo d’addio,” ha scritto un tifoso della Juventus su X. Un altro ha commentato: “Tutti conoscevamo le voci, ma stasera è sembrato reale. È andato via.”
Da mesi il futuro dell’attaccante serbo è al centro delle voci di mercato, con i giganti della Premier League Chelsea e Arsenal in prima fila per acquistarlo. Anche Paris Saint-Germain e Real Madrid sono stati accostati a lui, in attesa di approfittare dell’opportunità di prendere uno dei finalizzatori più prolifici d’Europa. La Juventus, nel frattempo, è divisa tra ambizione e realtà. I dirigenti vorrebbero trattenere il loro prezioso numero nove, ma le difficoltà economiche legate alla ricostruzione di una squadra competitiva potrebbero spingerli ad accettare un’offerta monstre, che potrebbe superare gli 80 milioni di euro.
Dall’arrivo da record dalla Fiorentina nel gennaio 2022, Vlahović è stato una luce brillante per una Juventus in piena transizione. Ha già segnato oltre 40 gol con la maglia bianconera, spesso caricandosi sulle spalle il peso dell’attacco con una costanza straordinaria nonostante i cambi tattici e i problemi fisici. La sua combinazione di potenza, tecnica e istinto sotto porta gli è valsa rapidamente l’adorazione del popolo juventino, che lo vedeva come il volto del futuro del club.
Eppure domenica sera l’atmosfera era diversa. Ogni tocco di palla, ogni sguardo verso la folla aveva un peso che andava oltre i novanta minuti di gioco. Al fischio finale, Vlahović ha abbracciato i compagni uno a uno, è rimasto più a lungo sul campo e ha applaudito tutti e quattro i settori dell’Allianz. Le telecamere hanno immortalato ogni suo gesto, e i quotidiani italiani non hanno perso tempo a creare titoli. Tuttosport ha titolato “Addio, Vlahović?”, mentre La Gazzetta dello Sport ha parlato di “un addio mascherato da capolavoro.”
Per la Juventus, perdere Vlahović rappresenterebbe un cambiamento epocale. Il suo arrivo era stato visto come una dichiarazione di intenti, una prova che i bianconeri erano ancora una potenza europea. Ora, con la ristrutturazione finanziaria in primo piano e il nuovo direttore sportivo Cristiano Giuntoli incaricato di plasmare una nuova era, vendere il loro attaccante di punta potrebbe essere la mossa dolorosa ma necessaria per ripartire.
Tuttavia, il legame di Vlahović con i tifosi juventini è innegabile. È arrivato a Torino con enormi pressioni, eppure ha abbracciato la maglia bianconera con passione. Ha segnato gol decisivi in Serie A e in Champions League, ha dimostrato carattere durante i periodi di infortunio e ha regalato lampi di classe anche nei momenti difficili del club. La sua eventuale partenza lascerebbe più di un vuoto tattico; lascerebbe un vuoto emotivo per i tifosi che lo consideravano un simbolo di speranza.
Se questo è stato davvero il suo addio, è stato uno dei più memorabili. Un gol straordinario, un semplice saluto e parole che hanno pesato come un addio. Vlahović ha regalato ai tifosi juventini un momento che non dimenticheranno mai, e forse un ultimo assaggio di ciò che stanno per perdere.
Le prossime settimane determineranno dove proseguirà la sua storia — Inghilterra, Spagna o altrove. Ma una cosa è certa: domenica sera ha segnato la fine di un capitolo. Per i tifosi della Juventus è stato uno spettacolo agrodolce, una celebrazione intrisa di malinconia. Vlahović potrebbe partire, ma il suo lascito a Torino è già scolpito nel bianco e nero.
