La Regola della Sfida al VAR Debutta e Viene Subito Abolita tra il Caos nella Partita della Juve U-23

In una svolta drammatica che evidenzia le complessità dell’arbitraggio calcistico moderno, una nuova regola sperimentale della “sfida al VAR” è stata introdotta e cancellata nel giro di appena 24 ore, dopo aver generato confusione e polemiche durante la partita tra la Juventus U-23 e il Carpi.

La modifica, autorizzata dalle autorità calcistiche italiane come parte di una fase sperimentale nelle competizioni minori, concedeva agli allenatori il diritto di “contestare” le decisioni arbitrali, in modo simile a quanto avviene nel tennis o nel cricket. Con questo sistema, un tecnico poteva richiedere una revisione al Video Assistant Referee (VAR) se riteneva che fosse stato commesso un errore significativo. Ogni squadra disponeva di due sfide per partita, mantenendo l’opzione se la decisione originale veniva ribaltata dopo il controllo.

Quello che sembrava un tentativo di introdurre maggiore equità e trasparenza è rapidamente degenerato nel caos.

Confusione in Campo

Il momento cruciale è arrivato a metà del secondo tempo, quando la Juventus U-23 ha protestato per un rigore non concesso dopo che il proprio attaccante era stato atterrato in area. L’allenatore Paolo Montero, consapevole della nuova regola, ha subito chiesto la revisione. L’arbitro ha acconsentito, ma ne è seguito un lungo stop che ha lasciato giocatori, staff e tifosi disorientati.

Sono state esaminate diverse angolazioni, ma le difficoltà di comunicazione tra arbitro e sala VAR hanno causato ritardi di quasi cinque minuti. Quando infine è stato assegnato il rigore, la panchina del Carpi ha preteso a sua volta una revisione per un presunto fallo nell’azione precedente. Questo secondo controllo ha ulteriormente allungato l’interruzione, trasformando la partita in una sequenza farsesca di stop-and-go.

Al fischio finale, entrambe le panchine avevano esaurito le proprie sfide e il ritmo del gioco era stato irrimediabilmente compromesso. La Juventus U-23 ha comunque ottenuto una vittoria di misura, ma il calcio giocato è passato in secondo piano rispetto all’esperimento arbitrale.

Reazioni e Abolizione della Regola

Le conseguenze non si sono fatte attendere. Allenatori, giocatori e tifosi hanno espresso forte frustrazione per un test che ha snaturato il ritmo naturale della partita. I critici hanno sottolineato che il VAR già di per sé rallenta troppo il gioco e che concedere agli allenatori il potere di richiedere ulteriori revisioni ha aggiunto solo un ulteriore livello di complicazione.

A poche ore dalla fine del match, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato della regola della sfida. In un breve comunicato, i dirigenti hanno ammesso che il test “non ha soddisfatto le aspettative di chiarezza ed efficienza” e che “sarà necessario un ulteriore confronto con gli organi arbitrali prima di valutare una nuova introduzione.”

Il Dibattito sul VAR

Questo episodio si inserisce nel dibattito ormai continuo sul ruolo del VAR nel calcio. Se la sua introduzione era pensata per eliminare errori chiari ed evidenti, la tecnologia è stata invece criticata per i ritardi, la confusione e lo spostamento delle polemiche dalle decisioni arbitrali all’interpretazione dei replay.

I sostenitori del sistema di sfida speravano che potesse responsabilizzare gli allenatori e limitare gli abusi del potere arbitrale. Ma come dimostrato dalla partita della Juve U-23, la natura continua e fluida del calcio rende estremamente difficile adattare un sistema basato sulle sfide, che funziona in sport come cricket o football americano.

“Il calcio non è il tennis. Non si ferma naturalmente ogni pochi secondi,” ha osservato un commentatore in TV. “Non ci si può aspettare che gli allenatori lancino sfide senza interrompere l’essenza stessa del gioco.”

La Reazione della Juventus

Dal punto di vista della Juventus, la polemica ha oscurato quella che avrebbe dovuto essere una partita utile per la crescita della propria Under 23. Fonti interne al club hanno espresso sollievo per la rapida abolizione della regola, con un membro dello staff che ha dichiarato ai giornalisti: “I nostri giocatori hanno bisogno di ritmo e intensità a questo livello, non di interruzioni di dieci minuti per una decisione. Era insostenibile.”

Nonostante la vittoria, l’attenzione si è spostata dalle prestazioni dei calciatori al “circo” arbitrale, lasciando molti tifosi amareggiati. Sui social, i sostenitori bianconeri hanno ironizzato sull’esperimento, con un post virale che recitava: “La VAR Challenge è durata meno di un allenatore della Juve. Addio e non ci mancherà.”

E Ora?

La Federazione ha promesso un confronto più approfondito con FIFA e IFAB, gli organi legislativi del calcio mondiale, prima di riproporre eventuali regole sperimentali. Per ora, si tornerà al quadro standard del VAR.

Ma l’episodio della Juve U-23 resta un campanello d’allarme. L’innovazione nell’arbitraggio può essere necessaria, ma intervenire sulle regole dello sport più popolare del mondo richiede estrema cautela. Nel tentativo di risolvere un problema, le autorità rischiavano di crearne uno ancora più grande: fortunatamente, è durato solo per una singola e caotica partita.