3 motivi per cui la Juventus può distruggere il Real Madrid agli ottavi

Il Real Madrid ha ufficialmente conquistato il primo posto nel proprio girone del Mondiale per Club, chiudendo a quota sette punti grazie alle vittorie consecutive contro Pachuca e Salisburgo dopo un pareggio sofferto all’esordio con l’Al-Hilal. Il loro ultimo trionfo  un 3-0 sul Salisburgo  è stato forse più combattuto di quanto il risultato lasci intendere.

Il tecnico Xabi Alonso ha lanciato un segnale tattico deciso, optando per una difesa a tre composta da Antonio Rüdiger, Aurelien Tchouaméni e Dean Huijsen. Fin dai primi minuti, il Madrid ha cercato di pressare alto in maniera aggressiva, anche se non sempre con la massima efficacia. Il Salisburgo è riuscito a superare il pressing in un paio di occasioni, ma non ha saputo concretizzare.

Vinicius Junior è stato una minaccia costante: prima ha sprecato un’occasione clamorosa a tu per tu con il portiere a metà del primo tempo, ma si è riscattato a cinque minuti dall’intervallo. Lanciato in campo aperto, Vinicius ha saltato il suo marcatore con un’accelerazione di classe e ha infilato la palla nell’angolo basso con il sinistro, il suo piede debole, da poco fuori area.

Pochi istanti dopo, il Madrid ha colpito ancora. Recuperato il pallone in zona offensiva, la squadra ha verticalizzato a grande velocità, liberando nuovamente Vinicius. Stavolta il brasiliano, invece di calciare, ha servito un assist delizioso e no-look in stile Guti per Fede Valverde, che ha insaccato a porta praticamente sguarnita allo scadere del primo tempo.

Nella ripresa il pressing del Madrid è stato più ragionato, consentendo al Salisburgo di crescere e creare qualche pericolo. Jude Bellingham ha perso palla in uscita, regalando ad Adam Daghim un’occasione limpida, che però l’attaccante austriaco non ha sfruttato. Poco dopo, un cross basso di Daghim è stato calciato alto da un compagno in area, graziando i Blancos.

Nonostante qualche incertezza difensiva, il Madrid non ha mai dato davvero l’impressione di poter perdere la gara. Fisicamente il centrocampo ha pagato lo sforzo, ma gli errori del Salisburgo hanno lasciato spazio alle ripartenze dei madrileni.

Nel finale, un passaggio sbagliato verso Gonzalo Garcia Torres sembrava vanificare un’altra occasione, ma la determinazione del giovane attaccante gli ha permesso di riconquistare palla sul difensore avversario, per poi beffare il portiere con un tocco morbido sotto misura, fissando il risultato sul 3-0.

Xabi Alonso può dirsi discretamente soddisfatto dei progressi della squadra, pur con qualche fisiologico problema di rodaggio nella nuova difesa a tre. Il sistema ha mostrato solidità, ma in certi momenti è apparso meno fluido rispetto alla gara contro il Pachuca. Buone notizie anche dal rientro in campo di Rodrygo Goes, subentrato negli ultimi 20 minuti e capace così di spegnere le voci su una possibile cessione.

Il percorso di adattamento del Madrid con Alonso è tutt’altro che concluso, e le sfide più dure devono ancora arrivare. La prossima avversaria sarà la Juventus agli ottavi di finale, un’avversaria italiana di altissimo livello che metterà a dura prova i nuovi equilibri tattici. Il match è in programma alle 21:00 CEST all’Hard Rock Stadium di Miami, sede scelta dal Real Madrid per questa edizione del torneo.

La Juventus potrebbe davvero spuntarla per questi 3 motivi

1️⃣ Le incertezze difensive del Madrid con la difesa a tre

Il Real ha recentemente adottato la difesa a tre sotto la guida di Xabi Alonso, ma è ancora in fase di rodaggio. Contro il Salisburgo ha mostrato delle vulnerabilità, lasciando spazi che un attacco più lucido potrebbe sfruttare. La Juventus, con i suoi attaccanti disciplinati e i centrocampisti capaci di inserirsi, può approfittare di queste esitazioni posizionali e colpire duramente in transizione.

2️⃣ Il contropiede letale della Juve

Le squadre di Allegri sono famose per assorbire la pressione e poi ripartire in maniera micidiale. Se il Madrid continuerà a spingere in avanti in modo aggressivo lasciando spazi alle spalle — come visto nell’ultima partita — la velocità e la precisione della Juventus in contropiede (pensiamo a Chiesa, Vlahovic, Yildiz) potrebbero risultare decisive per punire queste linee difensive alte.

3️⃣ Freschezza fisica e mentale

Il centrocampo del Madrid è apparso stanco verso la fine delle partite del girone, mostrando segni di affaticamento. La Juventus, invece, ha avuto modo di ruotare e far riposare alcuni elementi chiave, arrivando con gambe più fresche e una mentalità più lucida. Questa freschezza potrebbe fare la differenza, soprattutto nel secondo tempo se la gara dovesse farsi tesa.