“La FIDC prende provvedimenti per l’incidente passato contro Buffon dopo l’acceso scambio con l’arbitro” questo avrà ripercussioni sull’intera serie A
Gianluigi Buffon ammette di “vergognarsi” per ciò che ha detto all’arbitro Michael Oliver dopo una sconfitta contro la Juventus, ma allo stesso tempo “se dovessi tornare indietro e rifare tutto, direi esattamente la stessa cosa”.
L’ex portiere, ora in pensione, lavora come team manager della nazionale italiana sotto la guida del tecnico Luciano Spalletti ed era presente a una fiera del libro a Torino per presentare il suo nuovo libro.
Il libro ripercorre la sua carriera e la sua vita, quindi gli è stato chiesto di raccontare alcune delle sue esperienze, compresi i momenti più controversi.
Tra questi, il suo rapporto con gli arbitri, come il famigerato Byron Moreno, che diresse l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali del 2002 contro la Corea del Sud.
“Ho amato quasi tutti gli arbitri che ho incontrato”, ha riso Buffon.
“Tutti hanno visto – giustamente – che Moreno era il vero nemico che ci ha fatto eliminare. Probabilmente è stata anche colpa nostra, ma il modo in cui ha arbitrato quella partita è stato vile. Quando siamo usciti dall’aeroporto, ci sono stati quasi applausi per noi”.
Anche Buffon si è sentito offeso quando la Juventus è stata eliminata dalla Champions League dopo una drammatica rimonta contro il Real Madrid nell’aprile 2018, vedendosi assegnare un rigore all’ultimo minuto.
Il portiere si è scagliato con rabbia ed è stato espulso per proteste, dicendo poi ai giornalisti: “Bisognerebbe essere un animale per fare una cosa del genere, avere un bidone della spazzatura al posto del cuore”.
Ora, sette anni dopo, cosa pensa di quel momento?
“Ah, uno dei momenti più alti della mia carriera”, ha riso Buffon.
Ora che sono passati alcuni anni, mi vergogno di quello che ho detto. Ero abbastanza grande da saperlo, rappresentavo qualcuno, ero il capitano. Tuttavia, devo anche ammettere che se dovessi tornare indietro e rifare tutto, direi esattamente la stessa cosa.
In quel momento, non fu solo una sconfitta, fu qualcosa di speciale, una rimonta epica, in uno stadio epico, con una squadra che ha mostrato un carattere e un’unità speciali, eravamo pazzi e sognatori. Ancora oggi non so perché mi abbiano espulso, quindi la rabbia nelle interviste era dovuta anche a quello.
